Il creatore dell’amaro fu Stanislao Cobianchi, un nobile bolognese predestinato dalla famiglia alla carriera ecclesiastica che, per sottrarsi al suo destino fuggì da Bologna, girando per il mondo. Durante il suo soggiorno nel principato del Montenegro venne colpito dalle proprietà digestive di una bevanda detta Karik. Ritornato in Italia si impiegò in una liquoreria piemontese dove, imparato il mestiere, riuscì a riprodurre la ricetta della bevanda montenegrina. Tornato a Bologna aprì prima una piccola bottega di liquoreria e successivamente una distilleria per la produzione dell’Amaro Montenegro. La bevanda fu molto apprezzata, al punto che Gabriele d’Annunzio la definì liquore delle Virtudi.
Amaro Montenegro è prodotto seguendo la ricetta scritta da Stanislao Cobianchi e conservata in cassaforte dal 1885. Gli ingredienti, le dosi e i processi di lavorazione sono gli stessi, conosciuti da un numero ristretto di persone, tra cui il Master Herbalist, che controlla che ogni passaggio sia compiuto a regola d’arte, nel rispetto della ricetta originale.
La ricetta prevede la bollitura, macerazione e distillazione di quaranta erbe aromatiche: spezie, frutta essiccata, radici, semi, cortecce, scorze di agrumi,rizomi,fiori e legni provenienti da tutto il mondo. Le tre fasi portano alla produzione di dodici essenze, da cui vengono tratte le sei note aromatiche alla base di Amaro Montenegro.
A queste sei note si aggiunge un'ultima nota, chiamata Premio, risultato della micro-distillazione di cinque erbe aromatiche. Infine il preparato viene miscelato con alcol, acqua e zucchero e imbottigliato.
La produzione dura sei mesi, come indicato dalla ricetta originale